N° 79
1.
L’elicottero
UH 72 Lakota dell’Esercito degli Stati Uniti sorvola le coste della Virginia. A
bordo una prigioniera in costume, dalla pelle verde conosciuta solo come
Fatale, ammanettata e con un collare inibitore che le impedisce di usare i suoi
poteri. Con lei, due soldati e il Maggiore William Matthew Talbot. Il loro
compito scortarla sino alla prigione per supercriminali chiamata la Volta.
-Ora!- dice improvvisamente il secondo pilota.
Uno
dei soldati estrae la pistola e spara al suo commilitone e poi punta l’arma contro
Talbot. Contemporaneamente il secondo pilota spara all’altro uccidendolo.
-Ma cosa…?- esclama un sorpreso Matt Talbot.
La
sua mano corre alla pistola ma è troppo tardi: il soldato davanti a lui ha già
fatto fuoco colpendolo in pieno petto.
Mentre
Talbot si accascia sul sedile, il soldato si avvicina alla prigioniera e la
libera dalle manette.
-Questa sì che è una bella sorpresa!- esclama
Fatale -Ora liberami anche da questo fastidioso collare.-
Mentre
il soldato esegue la richiesta, l’elicottero punta verso il mare aperto.
-Che ne facciamo di loro?- chiede il soldato
indicando i due cadaveri.
-Buttali in mare. Si occuperanno i pesci di
farli sparire.- risponde il piota.
Il
portello dell’elicottero viene aperto e l’ordine eseguito.
-E adesso?- chiede Fatale
-E adesso avrai la tua ultima possibilità di
portare a termine il compito per cui sei stata ingaggiata. Non ti conviene
fallire ancora.- risponde, secco, il pilota.
Per
quanto sia una mutante dotata di notevoli poteri, Fatale sa che quella è una minaccia
che non può sottovalutare.
Se
la vista di una specie di scimmione dal pelo blu con un camice da laboratorio e
gli occhiali sul naso la meraviglia, il Colonnello Carolyn “Cary” St. Lawrence
dell’Esercito degli Stati Uniti non lo dà a vedere. Il Maggiore dei Marines
Elizabeth Mary Mace invece sembra decisamente impressionata.
-E così questa è la famosa X-Mansion.- commenta
guardandosi intorno.
-Non siamo solo il Quartier Generale degli
X-Men.- precisa il Dottor Henry Philip McCoy, meglio noto come la Bestia.
Saltellando guida le tre
donne e il ragazzo appena arrivati lungo i corridoi della villa di Westchester
culla della più famosa squadra di supereroi mutanti del Mondo e continua a
parlare:
-L’Istituto Xavier per un’Istruzione Superiore
è una scuola con elevati livelli di eccellenza in molti suoi corsi e una
partnership con il Bard College e la Columbia University, per tacere di…-
-Sì, sì, tutto molto interessante.- lo
interrompe Cary St. Lawrence -Però non siamo qui per sentir decantare le lodi
di questo posto o di quante volte gli X-Men hanno salvato il Mondo ma per avere
un parere professionale su una questione importante.-
-Ho forse trascurato di dire che abbiamo uno
dei più avanzati laboratori di genetica della Nazione, per caso?- ribatte Hank
sarcastico, poi si rivolge alla Dottoressa Rao. -Simpatica la tua amica,
Kavita.-
-Non siamo esattamente amiche Hank, collaboriamo.-
risponde la scienziata Indiana.
-Posso chiedervi come vi siete conosciuti lei
e la Dottoressa Rao?- chiede Liz.
-Qualche tempo fa ad un seminario sulle
mutazioni.- risponde Hank -Ci siamo intesi subito.-
-Esattamente.- aggiunge la donna sorridendo.
-Ma bando alle ciance. Come ha giustamente
sottolineato la colonnella St. Lawrence, non siamo qui per conversare ma perché
volete il mio parere sulle capacità di questo giovanotto, non è così? Come hai
detto che ti chiami?-
-Michael Van Patrick, signore.- risponde il
ragazzo.
-Lascia stare il signore e chiamami Hank, io
ti chiamerò Mike o preferisci Mickey?-
-I miei amici mi chiamano MVP.-
-MVP… MVP. Uhm… sembra il nome di una materia
plastica, ma se a te sta bene, vada per MVP. Su, vieni, è ora di fare un po’ di
esami, ma ti prometto che non saranno troppo dolorosi.-
Liz
si lascia sfuggire una risatina.
L’uomo
conosciuto perlopiù come Boss Morgan si guarda allo specchio e si aggiusta la
cravatta. Dà una rapida occhiata alla donna nel letto e decide di lasciarla
dormire. Con gentilezza che molti troverebbero insolita in uno come lui si
china a baciarla ricevendo in risposta un indistinto mugolio.
Senza
essere ben sicuro del perché, sorride mentre lascia l’appartamento e sale sulla
limousine in attesa che lo porterà al ristorante che è l’attività di facciata
che copre i suoi veri affari: il controllo delle attività criminali di Harlem e
delle zone limitrofe.
La
limousine è appena partita che un’altra auto si muove immettendosi nella sua
scia.
2.
La donna bionda in tailleur nero entra nella stanza imbottita ed
insonorizzata e si siede davanti alla sua paziente.
-Pronta per una nuova seduta, Mary?- le
chiede.
-Ho forse scelta, Dottoressa?- ribatte la
giovane donna dai capelli neri.
-No, in effetti non ne hai, Walker. Perché tu
sei Walker, giusto? Di tutte le personalità presenti tu sei la più ragionevole.
Non credi anche tu che sarebbe un bene per Mary se poteste essere ricomposte in
una personalità unica?-
-Mary Walker non esiste da tanto di quel tempo
che non mi ricordo nemmeno più com’era. Posso farle una domanda, Dottoressa?-
-Dimmi pure.-
-Lei è davvero convinta che una Mary Walker
finalmente guarita sarebbe meno pericolosa di tutte noi?-
Bella
domanda, pensa Karla Sofen, e potrebbe avere una risposta che i miei datori di
lavoro non gradirebbero.
Michael
Van Patrick sospira quando Henry McCoy, meglio noto come la Bestia, gli dice:
-Abbiamo finito.-
-Era ora!- esclama il ragazzo -Sono giorni che
ripeto sempre gli stessi esercizi, mi sto stancando.-
-Un po’ di impazienza giovanile è
assolutamente giustificata. Quanto all’essere stanco, suppongo che tu abbia
usato il termine come figura retorica, perché nonostante lo sforzo a cui sono
stati sottoposti, nei tuoi muscoli non c’è quasi presenza di acido lattico.
Davvero una performance impressionante.-
-Uh… dottore, non sono sicuro di aver capito
tutto quello che ha detto.-
-Davvero? Mi capita ancora che me lo dicano,
nonostante il mio eloquio non sia così forbito come un tempo.-
Le
tre donne presenti nella stanza si scambiano uno sguardo eloquente, poi Kavita
Rao chiede:
-Allora, Hank, concordi con me?-
-Concordo che si tratta di un soggetto
straordinario, sì.- replica Hank aggiustandosi gli occhiali di cui non ha
effettivamente bisogno -È nato già al picco della perfezione fisica umana e i
test attitudinali dimostrano che le sue capacità di apprendimento e memoria
sono molto più elevati della media.-
-Quindi è un mutante?- chiede Liz Mace.
-Tecnicamente sì, visto che è nato così. Una
modificazione genetica così profonda può essere avvenuta solo a livello di
embrione e questo solleva un’interessante quesito.-
-Ovvero chi ha modificato l’embrione e
perché?- ribatte Cary St. Lawrence -E non solo: lo ha fatto solo con questo o
anche con altri?-
-Lei è molto sveglia, Colonnello, i miei
complimenti.
-Non ci avevo pensato.- ammette Kavita Rao
-Bisognerà fare delle ricerche sui coetanei di MVP per scoprire se ci sono
state altre nascite anomale.-
-E fare altre quattro chiacchiere con Van
Patrick e Paxton.- aggiunge Liz alludendo al padre di Michael, Brian, e a suo
cugino il Dottor Jacob Paxton, entrambi pronipoti del Professor Abraham
Erskine, il creatore del Siero del Super Soldato.
-Credi anche tu, che non ci abbiano detto
tutto?- le chiede Cary.
-Ne sono convintissima. Probabilmente questo è
uno dei motivi per cui il Consorzio Ombra[1]
li vuole morti. Appena ritorniamo a Camp Lehigh, il nostro inquisitore capo, il
Maggiore Talbot, dovrà darsi da fare.-
-Beh, data l’ora…- interviene la Bestia -… mi
auguro che voi gentili signori e la nostra cavia da laboratorio ci farete il
gradito piacere di essere nostri ospiti a cena e di pernottare qui.-
-Non posso permettere che tu ti prenda tanto
disturbo per noi, Hank.- replica la Dottoressa Rao.
-Sciocchezze. La villa è grande ed è stata
completamente ristrutturata di recente.[2]
Abbiamo abbastanza camere per gli ospiti non preoccupatevi.-
-In qualità di ufficiale più alto in grado,
dico che dovremmo accettare.- interviene Cary St. Lawrence.-
-Allora è deciso.- taglia corto Hank -Sarà una
cena informale ed io e te ragazzo…- di rivolge a MVP -… parleremo dei nostri
programmi di studio. La nostra scuola è all’avanguardia in molte discipline
anche se potresti trovare alcuni dei nostri insegnanti decisamente non
convenzionali.-
Liz
comincia a rilassarsi anche se ha la spiacevole sensazione che le cattive
notizie non mancheranno.
Quando racconteranno quel
che hanno visto, i testimoni presenti al fatto diranno che sembrava di
assistere alla scena di un vecchio film di gangster.
L’auto nera dai
finestrini oscurati si affianca alla limousine di Morgan, i vetri dei
finestrini si abbassano e spuntano le canne dei mitragliatori che fanno fuoco
rapidamente. Le loro pallottole si infrangono contro i vetri corazzati dei
finestrini della limousine ed intaccano il resto della blindatura. La limousine
sbanda ed urta un idrante. L’auto assalitrice si allontana sgommando a tutta
velocità.
Morgan ora sa che
qualcuno gli ha dichiarato guerra.
3.
Liz
Mace trova la cena un po’ surreale. Sa benissimo che quelli seduti con lei sono
gli X-Men ma è strano vederli in abiti normali invece che nei loro attillati e
sgargianti costumi. Quello con gli occhiali scuri, Scott Summers, Ciclope, è
l’unico che indossi la cravatta. È per riguardo verso gli ospiti o è sempre
così formale? Sean Cassidy, l’Irlandese, invece, indossa un maglione ed un paio
di pantaloni. È un conversatore brillante, ha una parlantina sciolta, forse
anche troppo. Il Russo, Piotr Rasputin, che tutti chiamano Peter, è taciturno,
sembra quasi imbarazzato. Ogni tanto guarda verso la ragazza bruna, Kitty
Pryde, il suo nome in codice Liz non riesce a ricordarlo. C’è stato qualcosa
tra loro due in passato, è ovvio anche per un’estranea, com’è ovvio che non è
finito benissimo. Quello alto e grosso con i capelli bianchi si è presentato
solo come Nathan ed è stato finora il suo unico contributo alla conversazione.
L’unica altra donna presente, ha un evidentissimo accento del Sud, Mississippi
o Alabama forse. A parte il viso non ha un solo centimetro di pelle scoperta,
porta i guanti perfino per mangiare ed è piuttosto ovvio che non è per vezzo.
Si è presentata come Anna Raven ma Liz non ha fatto fatica ad identificarla
come Rogue. Quello seduto accanto a lei sfoggia due baffetti, dice di essere
Cheyenne e si è presentato come Forge.
-Solo Forge.- ha precisato -Non mi servono
altri nomi.-
Liz
non ha indagato oltre. Ognuno ha diritto ai suoi segreti e lei lo sa meglio di
tanti altri
-Credevo che voi X-Men foste molti di più.-
dice infine -Trenta o quaranta almeno.-
-Beh… c’è un’altra decina di X-Men che vive e
opera a New York.-[3]
spiega Hank McCoy -Alcuni altri hanno preferito fondare gruppi autonomi o
dedicarsi ad altre attività. Un piccolo gruppetto sta collaborando con i nostri
amici di una squadra canadese.-
-Hank!- interviene Scott Summers con aria di
rimprovero.
-Rilassati, Scott, non sto rivelando alcun
segreto di Stato dopotutto.-
-Hank ha ragione.- Interviene Sean Cassidy
-Sono più che certo che nessuna di queste tre deliziose signorine ha cattive
intenzioni nei confronti del Canada e nemmeno il ragazzo.-
-Già, il ragazzo.- interviene Nathan Summers
alias Cable.
Tutti
gli occhi si puntano improvvisamente su Michael Van Patrick.
-Ho sentito che hai delle notevoli capacità
naturali.- prosegue Nathan -Con il giusto addestramento diventerai un guerriero
quasi imbattibile.-
-Se non le dispiace… ehm, Nathan…- ribatte Liz
-… le risponderò quel che ho già risposto ad un mio collega dell’Esercito:
Michael ha solo 15 anni, è troppo presto per pensare di farne un soldato.-
-Io ero un bambino quando ho preso in mano la
mia prima arma.-
-E le conseguenze si vedono.-
Il
vino che stava bevendo va quasi di traverso a Scott mente Hank, Sean, Kitty e
Rogue scoppiano a ridere.
-Lei è sempre così diretta, Maggiore?-
ribatte, imperturbabile, l’uomo noto come Cable.
-Quasi sempre. C’è chi dice che è il mio
peggior difetto.-
-Io lo trovo un pregio, invece.- risponde lui
e poi si rivolge a Cary St. Lawrence seduta poco distante -E lei, Colonnello,
la pensa come il Maggiore?-
-Io penso che ognuno dovrebbe essere lasciato
libero di fare quel che desidera senza forzature.- risponde la giovane donna
-Io, per esempio, ho sempre desiderato fare il soldato e da bambina preferivo i
soldatini alle bambole.-
-Io vorrei entrare negli X-Men!- esclama
Michael.
-Sei ancora troppo giovane MVP.- replica
Kavita Rao.
-Io avevo tredici anni quando mi hanno ammessa
nel gruppo.- interviene Kitty Pryde.
-E fu un errore, Katya.- ribatte Piotr
Rasputin -Non eri ancora pronta.-
-Nessuno ha chiesto il tuo parere, Peter, e se
ricordo bene, all’epoca la pensavi diversamente.-
-Ero… molto confuso.-
-Ah, è così che lo chiami adesso?-
-Perdonate l’intromissione in una così
interessante discussione…- si intromette la Bestia -… ma non credo che al
giovane Van Patrick interessino i nostri psicodrammi privati. Quanto a te,
giovanotto domattina parleremo delle opportunità che offre la nostra scuola e
così potrai discuterne con i tuoi genitori.-
-Wow, sarebbe fantastico!-
-Bene, abbiamo raggiunto un accordo, allora e
adesso che ne dite di continuare a fare onore al banchetto?-
Liz
non potrebbe essere più d’accordo.
All’esterno
della tenuta Xavier due figure osservano.
-Questa non ci voleva.- dice la prima -Quel
posto ha più misure di sicurezza della Casa Bianca, il Pentagono e Fort Knox
messi insieme, senza contare il numero impressionante di superumani che lo
abita. Un attacco diretto è fuori questione.-
-Sono d’accordo.- conviene la seconda
-Dobbiamo aspettare domani quando lasceranno l’istituto e gli X-Men non
potranno più proteggerli.-
-Ricordate…- interviene una terza persona alle
loro spalle -… le due militari possono anche essere uccise, ma la dottoressa
indiana e il ragazzo ci servono vivi.-
-Non temere.- ribatte uno degli altri due
-Conosciamo la missione e non siamo abituati a fallire.-
Ma
la vostra avversaria non è una qualunque, pensa l’uomo.
La
cena finisce e gli ospiti sono accompagnati nelle loro stanze.
-Michael dormirà in uno degli alloggi degli
studenti.-spiega Hank McCoy accompagnandoli -La stanza della dottoressa Rao è
nell’ala degli insegnanti, anche se temo che io e lei rimarremo alzati tutta la
notte a studiare i risultati dei test del ragazzo.-
-Stavo per dire la stessa cosa, Hank.- precisa
Kavita.
-Voi avete una stanza doppia nell’ala per gli
ospiti.-
-Non possiamo avere una stanza singola?-
chiede Cary St. Lawrence
-Temo di no.- risponde Kitty Pryde fermandosi
davanti alla porta della stanza -Non ci sono altre camere libere, purtroppo.-
-Ma del resto voi siete militari di carriera e
siete certo abituate a condividere un alloggio.- aggiunge Hank.
-Nessun problema infatti.- precisa Cary.
Rimaste
sole, mentre disfano le valige, Liz Mace si rivolge all’altra donna.
-Ti dispiace davvero così tanto la mia
compagnia?-
-Al contrario. Il problema è che mi piace…
troppo.-.
Liz
si volta di scatto e sul suo volto c’è un’espressione sorpresa.
-Oh!- si limita a dire
-Bene, ora sai il mio, piccolo, sporco,
segreto. Ti capirò se vorrai un’altra stanza.-
-Non dire sciocchezze.- taglia corto Liz -Non
credo che mi salterai addosso durante la notte per violentarmi.-
-Puoi stare tranquilla su questo.-
-Bene, questo chiude la questione mi pare.-
-L’hai… l’hai presa piuttosto bene.-
-Le tue preferenze sessuali non mi riguardano.
Il tempo del “Non chiedere, non dire” è finito, per fortuna. E non sei certo la
prima persona a dirmi che è attratta da me e nemmeno la prima a cui devo,
purtroppo per lei, dire di non essere interessata.-
Non
è solo attrazione, temo, pensa Cary, ma tace.
4.
La figura sullo schermo è, come sempre, indistinta e si capisce appena
che appartiene ad una donna. La sua voce, con un riconoscibile accento tedesco,
è fredda e dura:
<<Mi auguro che abbia trovato una soluzione
al nostro problema, Bixby, perché finora i suoi tentativi non hanno dato buoni
frutti.>>
-C’è stato un fattore imprevisto e
imprevedibile che ha rallentato le operazioni della squadra che ho inviato a
recuperare il soggetto Van Patrick.- risponde l’’uomo di nome Bixby cercando di
ignorare l’implicita minaccia nelle parole della donna -Ma a quest’ora il
problema dovrebbe essere stato superato.-
<<Me lo auguro per lei, Bixby. Nella mia
famiglia non siamo mai stati abituati a tollerare più di un fallimento alla
volta. Quel ragazzo ci serve e lei sa benissimo perché.>>
-Non tema, Signora. Le assicuro che entro
stasera Michael Van Patrick sarà qui e
la Dottoressa Rao con lui.-
<<Sarà meglio, Bixby.>>
La
comunicazione viene interrotta e Bixby rimane a riflettere su quel che può
accadere se si gioca col fuoco.
La
mattina arriva presto o così almeno sembra a Liz Mace. Dopo una frugale
colazione, lei, Cary St. Lawrence , Kavita Rao e Michael Van Patrick si
preparano a partire dopo aver salutato gli X-Men.
Cary
si mette alla guida dell’auto che li porterà alla vicina base militare
congiunta McGuire–Dix–Lakehurst
nel New Jersey. Dalla sera precedente non ha parlato molto e Liz rispetta la
sua privacy.
Seduta al suo fianco si immerge in pensieri
piuttosto cupi. Forse è solo pessimismo ma ha dei brutti presentimenti. Non ha
sentito Martin è la cosa la preoccupa. Ci sono forze all’opera che non si
fermano davanti a nulla dopotutto.
L’auto si lascia alle spalle Graymalkin Lane e si
dirige verso il ponte di collegamento con il New Jersey. Improvvisamente si
blocca.
-Ma che Diavolo…?- esclama il Colonnello St. Lawrence.
A proposito di brutti
presentimenti, pensa Liz, ne sta avendo uno grosso proprio adesso.
-Fuori!- urla.
-Ma cosa…?- borbotta Michael Van Patrick.
Cary l’ha preceduta e si
guarda intorno con la pistola in mano.
-Chiunque siano, devono avere usato un qualche aggeggio a impulsi
elettromagnetici per spegnere il motore.- dice -Devono essere qui attorno
pronti a colpirci ora che siamo appiedati.-
Ha appena finito di
parlare che si ode uno sparo. Il proiettile si conficca ai suoi piedi.
Un uomo esce allo
scoperto. Indossa un costume rosso, dimostra più di cinquant’anni, ha un occhio
che brilla e una cascata di capelli bianchi.
-Questo era solo un avvertimento.- dice -Posso uccidervi tutti senza
problemi, ma se mi darete il ragazzo, vi lascerò andare.-
-Menti!- ribatte Cary -E comunque sai che non lo faremo mai.-
-È vero, ma volevo darvi almeno un’opportunità prima di fare quel che
devo fare.-
Liz lo ha riconosciuto
immediatamente: Frank Bohannan, alias Crimson Commando. Un tempo era membro
della Freedom Force,poi si è messo in proprio. È un mutante dalle capacità
fisiche sovrumane e dopo un incidente su cui non si hanno molti particolari, è
diventato un cyborg con numerose parti
di metallo. Steve Rogers le ha parlato di lui
e se lui è qui, allora…
A conferma dei suoi
timori, altre due figure escono da nascondigli ai lati della strada: da destra
una donna dai capelli castani che indossa una tuta blu e impugna una pistola e
da sinistra un’altra donna, dai capelli biondi, anch’essa armata, che indossa
un’armatura leggera di color azzurro e una maschera metallica dello stesso
colore a coprirle il volto.
-Fate come dice lui e vivrete.- dice la ragazza castana.
-Tempo perso.- aggiunge quella in armatura con un leggero accento russo.
Liz la identifica come Iron Maiden, un ex agente Russa divenuta killer free
lance e ora parte di una specie di squadra segreta di mercenari -Dovevamo
ucciderli subito e prendere il ragazzo. Meno problemi.-
Questo chiarisce la
gravità della situazione, pensa Liz: guai grossi e non sarà facile uscirne.
Crimson Commando si muove verso di loro. Liz lo
lascia avvicinare, poi reagisce rapidamente e gli sbatte in faccia la sua
cartella sbattendolo al suolo.
-Cavoli!- esclama Michael Van Patrick -Ma che c’è lì dentro?-
-Non ha importanza adesso.- ribatte lei -Ora scappiamo. Disperdiamoci, è
la nostra sola possibilità.-
Recupera rapidamente la sua
cartella e si tuffa oltre un fosso, tra gli alberi. Getterà al vento la sua
identità segreta ma ci sono delle vite in gioco e non ha scelta. Sente gli
spari alle sue spalle ma nessun grido. Può solo sperare che nessuno sia colpito
prima che lei riesca ad intervenire.
-Elizabeth.-
Nel sentir fare il suo
nome Liz si volta e quel che vede le strappa un’esclamazione:
-Rogers?-
L’uomo che ha davanti a
lei, vestito di una tuta nera, è praticamente identico a Steve Rogers, a parte
i capelli grigi alle tempie e una cicatrice sul volto.
-Michael Walter Rogers, per la precisione.- replica l’uomo, sorridendo e
puntandole contro una pistola -Sono lieto di vedere che non mi hai dimenticato.
Ora fai quel che devi fare: metti il costume.-
Liz gli rivolge uno
sguardo interrogativo.
-Sapevo che eri American Dream e so che sei la nuova Capitan America, era
così ovvio. Non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro con me. Nemmeno i
membri della mia squadra lo sanno e non lo sapranno da me, credimi. Ora
muoviti, Sono un tipo sportivo e voglio darti l’opportunità di battermi ad armi
pari. Ti direi che terrò gli occhi chiusi mentre ti vesti, ma tu sai che non
posso farlo.-
Liz non risponde. Aveva
già intuito il coinvolgimento di Rogers dopo aver sentito i racconti di Steve sulla
sua ultima impresa a Rio Valiente[4] e
sulla squadra che aveva messo insieme, ma trovarselo davanti le fa ancora
effetto. Dopotutto quell’uomo ha vecchi legami con la sua famiglia. Accantona
il pensiero. Ora ha altro di cui occuparsi.
Si sveste cercando di
non pensare agli occhi del suo avversario su di lei e si infila il costume. Si
cala la maschera sul viso ed impugna saldamente lo scudo,
-Sono pronta.- afferma risoluta.
-Non chiedo di meglio.- è la risposta di Mike Rogers.
Cary St. Lawrence si rivolge
a Kavita Rao e Michael Van Patrick:
-Scappate, presto. Io li trattengo.-
-Io non voglio scappare.- protesta il ragazzo.
-Non discutere, giovanotto e fa quel che ti ho detto ora!-
La Dottoressa Rao
afferra il braccio del ragazzo e lo trascina via mormorando :
-Buona fortuna.-
Ne avrò bisogno, pensa
Cary. Si ferma in mezzo alla strada e spara alla donna in tuta blu che si getta
di lato sparando a sua volta e facendo saltare la pistola di mano alla sua
avversaria.
-Maledizione!- esclama Cary tenendosi il polso ferito, poi qualcosa la
colpisce all’altezza del petto: un
calcio sferrato dalla donna in blu.
-Tempo perso.- dice quella mascherata -Dovevi ucciderla subito.
-Non è il mio stile.- replica l’altra.
-Si fa presto a rimediare.- ribatte Iron Maiden e punta la sua pistola
contro la testa di Cary.
5.
L’elicottero UH 72 Lakota
che sfoggia le insegne dell’Esercito degli Stati Uniti atterra nel cortile di Camp
Lehigh e ne scende il maggiore Matt Talbot. Il Tenente Comandante Martin Luther
King della Marina degli Stati Uniti gli si fa incontro e gli chiede:
-Com’è andata con la consegna della
prigioniera?-
-Bene.- risponde l’ufficiale -Fatale è stata
presa in consegna dal F.B.S.A. Se ne occuperanno loro adesso.-
Alle
loro spalle l’elicottero riprende il volo.
-Meglio così.- dice Martin -Liz … voglio dire
il Maggiore Mace, è andata all’Istituto Xavier con la Dottoressa Rao, il
Colonnello St. Lawrence e il giovane Van Patrick per farlo esaminare dal Dottor
McCoy.-
-Ma davvero?- commenta Talbot -E Rossi dov’è?-
-Credo che stia interrogando il Dottor
Paxton.-
-Paxton… già. Bene, andiamo. Anch’io voglio
sentire cos’ha da dire il Dottore.-
C’è un attimo di tensione
tra l’uomo e la donna in costume che si fronteggiano, poi Capitan America
chiede:
-Perché?-
Mike Rogers ride
divertito.
-Perché?- ribatte -Per denaro, è ovvio. I miei committenti volevano i
migliori per questo lavoro e hanno’ scelto il mio gruppo.-
-I tuoi committenti, ovvero il Consorzio Ombra.-
-E così sai di loro, sono meno bravi di quel che pensano a mantenersi in
ombra. Ho ricevuto l’incarico di rapire il ragazzo e la dottoressa e uccidere
te e la tua amica St. Lawrence ma alla fine ho deciso di lasciarvi in vita, un
favore in memoria dei vecchi tempi.-
-Non ho bisogno dei tuoi favori.-
Liz lancia lo scudo ma
Rogers lo evita e lo afferra al volo.
-Bel gingillo.- commenta -Perfettamente bilanciato, un arma che ho sempre
voluto usare.-
Lo rilancia a Cap che lo
evita per un pelo.
-Ho sempre saputo che eri in gamba fin da quando ti ho conosciuta. In
fondo è merito mio se tu ora sei diventata quello che sei.- le dice
-Sta zitto!- esclama Liz.
Salta verso Rogers
sferrandogli un calcio ma lui evita il colpo e le afferra una caviglia
facendole fare un arco e sbattendola contro un albero.
-La rabbia è sempre una cattiva consigliera dovresti saperlo.-
Liz non replica ma torna
all’attacco. Compie una capriola ed un doppio salto mortale per poi ricadere
verso il suo avversario e sferragli un calcio al mento.
-Ben fatto, ragazza.- le replica lui con un sorrisetto.
Con incredibile rapidità
le sferra un calcio rotante che la raggiunge allo sterno lasciandola senza
fiato.
Rogers le afferra i polsi e la attira a sé.
-Mi dispiace che sia finita così.- dice -Avrei voluto davvero che andasse
diversamente.-
La bacia senza che lei
riesca ad impedirglielo.
-Purtroppo, per quanto tu sia in gamba… io sono meglio.-
-Sei solo un porco.- ribatte lei
divincolandosi e sferrandogli un calcio al basso ventre.
Rogers
molla la presa ed indietreggia di qualche passo.
-Mi sono sempre piaciute le donne di carattere…
Lizzie.- le dice infine.
Improvvisamente
Liz sente delle urla. Riconosce le voci di Michael Van Patrick e Kavita Rao
ed è ovvio che hanno bisogno di aiuto.
Senza
esitare recupera lo scudo e salta verso la strada.
Nel bunker sotto Camp Lehigh Marty Mitchell precede
di qualche passo Matt Talbot nel cammino verso lo stanzino dove il Colonnello
dell’Aviazione Michael Rossi sta interrogando il Dottor Jacob Paxton.
Improvvisamente il
cellulare di Marty squilla.
-E adesso chi può essere?- si chiede.
-Non rispondere.- dice una voce di donna alle sue spalle.
-Cosa?-
Si volta e vede Talbot
puntargli contro la sua pistola. La sua figura oscilla assumendo i contorni
della mercenaria di nome Fatale.
-Probabilmente vogliono comunicarti che non sono il vero Maggiore Talbot
ma ormai è troppo tardi, no?-
Due colpi secchi sono
esplosi dall’arma praticamente senza rumore. Marty scivola a terra con un
gemito e Fatale lo scavalca.
-E adesso sistemiamo anche Rossi.- dice.
6.
Kavita Rao e Michael Van
Patrick stanno correndo senza una meta precisa quando si para davanti a loro
una specie di gigante alto quasi due metri e di oltre un quintale di muscoli. È
a petto nudo e veste pantaloni mimetici dell’esercito e stivaloni militari. I
capelli biondi sono tagliati cortissimi, gli occhi azzurri sono spiritati e
sulla metà sinistra del suo volto è tatuata la bandiera americana. Nella mano
destra stringe un pesante mitragliatore che tiene come se fosse leggerissimo.
-Voi restate qui.- dice semplicemente.
-Non ci fermerai!- esclama Michael sferrandogli un pugno all’addome.
L’altro non si muove
nemmeno ma con la mano libera afferra il ragazzo per il collo.
-Ho detto che non vi muovete.- ribadisce.
Né MVP né Kavita Rao
possono saperlo ma quello che hanno di fronte è Francis Charles Simpson, un
soldato disturbato e sottoposto per anni ad una terapia di droghe sperimentali
e rinforzi cibernetici della muscolatura e delle ossa per renderlo un
supersoldato perfetto. Forse ci sono riusciti ma quel che è certo è che la sua
mente già fragile di suo ha ceduto e il nome in codice che gli hanno dato,
Nuke, si è rivelato appropriato perché è pericoloso come una bomba nucleare
innescata e che può esplodere da un momento all’altro.
Forse dimenticherebbe
gli ordini ricevuti e strangolerebbe il ragazzo se improvvisamente uno scudo
circolare non lo colpisse al volto facendogli perdere la presa.
Volge lo sguardo nella
direzione da cui è partito lo scudo e lo vede tornare nella mano destra della
sua proprietaria.
Il volto di Michael
Rossi è teso mentre dice:
Questa è la sua ultima occasione, Dottore. Racconti tutto quello che sa
sulla mutazione del giovane Van Patrick e lo dica adesso.-
Jacob Paxton fa per dire
qualcosa quando la porta della stanza degli interrogatori si apre ed entra un
uomo.
-Talbot!- esclama Rossi -Che ci fa qui? Che succede?-
Invece di rispondere, il
presunto Maggiore Talbot punta la sua pistola e spara due colpi in rapida successione contro Rossi che si accascia sul
tavolo con un grido, poi punta l’arma contro lo scienziato che ha appena il
tempo di esclamare:
-No, NO!-
Un proiettile gli
perfora il petto centrandogli il cuore e un secondo lo prende alla fronte
trapassandogli la scatola cranica.
Dall’esterno arrivano
dei rumori. “Talbot” riprende le sembianze della killer mutante Fatale e con
lampo di luce si teleporta lontano.
Capitan America salta
sulla strada e lancia il suo scudo colpendo il polso di Iron Maiden,
disarmandola prima che riesca a premere il grilletto della sua pistola, quindi
fa una capriola e la colpisce con un calcio al mento sbattendola a terra, poi
si rivolge a Cary St. Lawrence:
-Tutto bene Colonnello?-
-Abbastanza. Non sono ferita.- risponde la militare.
In quel momento si ode
la voce di Kavita Rao che urla.
-Vai!- incita Cary -Io me la caverò, sta tranquilla.-
Liz Mace esita un
instante poi corre via. Cary la osserva poi la sua attenzione è distratta da
Iron Maiden che si sta rialzando.
Capitan America è
arrivata appena in tempo per fermare Nuke che ora la fissa perplesso.
Confusamente la riconosce ed esclama:
-Tu… tu vesti la bandiera.-
-Sì, soldato, proprio come te.- replica Capitan America -Ed in nome di
questa bandiera che entrambi amiamo, ti chiedo di cessare quello che stai
facendo.-
La ascolterà? Ne dubita.
-Tu disonori la bandiera!- urla Nuke e le spara.
Lo scudo assorbe i colpi
e Cap corre verso l’uomo davanti a lei sempre proteggendosi dai proiettili.
Devo essere matta,
pensa: sto per battermi con uno che ha dato del filo da torcere all’originale
Capitan America in persona e a Devil.[5]
D’altronde, forse se non fossi matta non farei questo lavoro.,
Gli piomba addosso ma è come colpire un muro di mattoni.
Per fortuna non è agile come lei e ne evita facilmente i colpi. Magari riesce a
stancarlo.
-Mi serve una rossa.- borbotta Nuke.
Tanti saluti alla
strategia, pensa amaramente Liz. Se non ricorda male, le pillole rosse
aumentano il livello di adrenalina del suo avversario.
In un corpo a corpo le
speranze di batterlo sono quasi nulle ma almeno potrà distrarlo quanto basta
alla Rao e a Michael per scappare.
-Coraggio, Frank…- incita il suo avversario -… non vorrai che i nostri
ragazzi ti vedano battuto da una donna.-
-Non insultare i nostri ragazzi!- urla Nuke caricandola come un toro infuriato.
Liz salta evitandolo
all’ultimo secondo usando lo scudo per colpirlo alla schiena Lui non si arresta
ma lo slancio lo porta contro il guardrail che sfonda finendo oltre la strada.
La Sentinella della
Libertà sospira. Ha guadagnato almeno un po’ di respiro e di tempo, giusto
quello che le serviva.
Improvvisamente
qualcosa la colpisce alla base del
collo. Si sente stordita e le gambe cederle. Le hanno sparato un dardo
stordente.
-Ti eri dimenticata di me, tesoro, peccato.- dice una voce maschile alle
sue spalle.
Stupida, si dice Liz,
hai davvero dimenticato Mike Rogers, peccato che non sarai tu sola a pagare il prezzo della tua
stupidità.
Un attimo prima di perdere i sensi sente due colpi
secchi provenienti da un fucile seguiti da un grido di Cary St. Lawrence e sa
che tutto è perduto. I suoi nemici hanno vinto ed è solo colpa sua. Non ci sono
scuse: ha fallito.
CONTINUA
NOTE
DELL’AUTORE
Che dire su questa
storia? Giusto un po’ di note sugli avversari affrontati dalla nostra eroina.
1) Michael Rogers è un vecchio comprimario di questa
serie, avendo fatto il suo debutto addirittura nel numero 3. Dice di essere un lontano parente di Steve Rogers
e di essere stato sottoposto agli effetti del siero del supersoldato che pare
aver influito sulla sua psiche rendendolo a tutti gli effetti il doppio
negativo di Steve Rogers. È una creazione originale mia, basata su personaggi e
concetti di Steve Gerber.
2) Gail Runciter, creata da J.M. DeMatteis e Mike Zeck
su Captain America Vol. 1° #268 datato
aprile 82 è un ex agente dello S.H.I.E.L.D. che sembra essere passata al lato
oscuro.
3) Iron Maiden, alias Melina Vostokovna, creata da
Ralph Macchio & George Perez su Marvel Fanfare Vol. 1° #11 datato, novembre
1983, è un’ex superagente Russa diventata free lance.
4) Nuke, alias Frank Simpson, è stato creato da Frank
Miller su Daredevil. Vol. 1° #232 datato luglio 1986.
5) Crimson
Commando, il cui vero nome è Frank Bohannan, è stato creato da Chris Claremont
& Alan Davis su Uncanny X-Men Vol. 1° #215 datato marzo 1987.
Nel
prossimo episodio… beh dovrete leggerlo e scoprirlo da voi. -_^
Carlo
[1] La misteriosa organizzazione segreta dietro agli ultimi guai di Capitan America e non solo.-
[2] Ovvero dopo gli eventi di Young X-Men #8
[3] Come si vede su Gli Incredibili X-Men MIT.
[4] Su Vendicatori Segreti MIT #14/17.
[5] Nell’ormai classico finale di “Rinascita” su Daredevil. Vol. 1° #233 (In Italia su Devil & Hulk #43).